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Il palermitano Lanza e la Rivoluzione francese

Il palermitano Lanza e la Rivoluzione francese

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Tipologia:  Articolo

Testata:  la Repubblica / Palermo

Data/e:  domenica 29 aprile 2018

Autore:  Umberto Cantone

Articolo: 

Tra le più ricercate edizioni italiane della “Storia della Rivoluzione francese” di Adolphe Thiers c’è quella palermitana dei due volumi stampati nel 1844 dalla Tipografia di Francesco Lao. E palermitani erano coloro che la redassero, dall’illustratore Di Giovanni, al traduttore Francesco Paolo Perez che, nel gennaio 1848, si ritrovò ad assaporare la libertà durante i moti di Palermo (ben prima di diventarne sindaco), a fianco di quel concittadino che, quattro anni prima, aveva firmato, come introduzione all’Histoire, la biografia di Thiers: il principe di Scordia e di Butera Pietro Lanza (1807-1855). Appassionato studioso del liberalismo inglese, Lanza difese, nel suo scritto, l’attività di Thiers come ministro “illuminato e risoluto” della monarchia parlamentare, lui che aveva presieduto, da patriota, un comitato del governo insurrezionale del liberale Ruggero Settimo e che era fuggito in esilio dopo la restaurazione borbonica. E così, provenendo da fronti paralleli, il palermitano e il marsigliese poterono finalmente congiungersi idealmente sul frontespizio di un libro popolare che contribuì a tramandare la più vulnerabile e influente di tutte le rivoluzioni.

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