Umberto Cantone
Regista teatrale e operatore culturale palermitano
È uno dei fondatori del Teatro Biondo Stabile di Palermo dove lavora dal 1978, dove è stato regista stabile per quindici anni durante le direzioni di Roberto Guicciardini e di Pietro Carriglio, e dove ha assunto per tre anni la carica di vicedirettore. Attualmente riveste le funzioni di delegato della direzione per il Circuito teatrale Regione Sicilia.
Da regista, ha messo in scena, al Teatro Stabile di Palermo e in altri teatri italiani, più di trenta spettacoli tratti da testi di Strindberg, Čechov, Handke, Fassbinder, Beckett, Pinter, Genet, Pasolini, Pessoa, Cendras, Machiavelli, Zorrilla y Moral, Borges, Valentin, Campanile, Scaldati, Licata. Ha diretto, tra gli altri, Roberto Herlitzka, Bianca Toccafondi, Giulio Brogi, Nello Mascia, Lucrezia Lante Della Rovere, Giorgio Albertazzi, Paola Bacci, Galatea Ranzi. Una sua regia, “Lauben” di Roberto Cavosi, ha debuttato al Teatro Piccolo Eliseo di Roma nel 2002. Si è distinto per aver messo in scena testi di autori del teatro tedesco contemporaneo. Notevoli riconoscimenti ha ricevuto il suo allestimento, in prima assoluta per l’Italia, de “Il dramma del chiedere” di Peter Handke con Roberto Herlitzka, che ha debuttato al Festival di Taormina Arte nel 1998. Questa sua predilezione l’ha condotto ad allestire, tra le altre opere, “Insulti al pubblico” dello stesso Handke e “Sangue sul collo del gatto” di Rainer Werner Fassbinder, prodotti dal Teatro Stabile di Palermo. Ha diretto due allestimenti di teatro musicale prodotti dalla Fondazione Teatro Massimo di Palermo e dal Luglio Musicale Trapanese. Ha collaborato per tre anni con la “Zattera di Babele” di Carlo Quartucci, e collabora da anni, come regista, con la Compagnia di Franco Scaldati. Ha debuttato come aiuto regista nel 1989 per l’allestimento di “Rinaldo in campo”, regia di Pietro Garinei e con Massimo Ranieri. È stato assistente alla regia per molte produzioni del Teatro Stabile di Palermo (Carriglio, Quartucci, Barberio Corsetti). Nel 2014 è stato regista collaboratore per “Lucio” di Scaldati con la regia di Franco Maresco.
Come attore, a partire dal 1978, ha partecipato – anche da protagonista – a svariati spettacoli, a fianco d’interpreti quali Gianni Santuccio, Tino Carraro, Bianca Toccafondi, Giulio Brogi, Nello Mascia, Luca Lazzareschi, Galatea Ranzi, diretto da Scaparro, Quartucci, Squarzina, Costa, Carriglio, Guicciardini.
Ha insegnato recitazione – per alcune stagioni – alla Scuola di Teatro dello Stabile di Palermo (dove è stato anche coordinatore) e, nel 2010, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo.
Per il cinema, è stato a fianco di Franco Maresco agli albori dell’impresa di “Cinico Tv” e ha partecipato alla stesura della sceneggiatura di “Lo zio di Brooklyn” di Maresco e Ciprì. Un suo cortometraggio, “Sfumatura alta”, acquistato da Raitre, ha vinto il Gabbiano d’argento al Festival del Cortometraggio di Bellaria nel 1990, e un altro, “Cuore nero”, è stato selezionato al Festival Internazionale di Oberhausen nel 1993. È stato per anni, a fianco di Franco Maresco e Mario Bellone, direttore artistico di festival cinematografici (in particolare, ha curato “Cinema Moralia” nel 1998 e “Incerto Cinema” nel 2005) sotto l’egida dell’Agis-Palermo e del Comune di Palermo.
Per anni ha collaborato, in qualità di critico cinematografico e collaboratore di pagine culturali, con periodici locali (“Il Diario” e “Il Mediterraneo”) e con testate nazionali (tra l’altro, il mensile di cinema “Duel”), oltre a curare una serie di rubriche televisive di cinema per emittenti siciliane. Attualmente collabora con “la Repubblica-Palermo” per la pagina “Cultura” e con la rivista “I Quaderni de L’Ora”.
Alcuni suoi articoli e saggi di cinema e di teatro sono compresi in cataloghi e riviste curate, negli anni, da Michele Cometa, Renato Tomasino, Vito Zagarrio, Valentina Valentini, e pubblicate da Ila Palma, Sellerio, Dino Audino, Falsopiano, Flaccovio.
Parallelamente alla sua attività di regista, da qualche tempo si dedica alla cura e alla diffusione di pubblicazioni editoriali e materiali video del proprio archivio privato che, oltre a una serie di edizioni di pregio e prime edizioni del Novecento, comprende una notevole collezione di volumi di cinema e di teatro, oltre a una raccolta di circa tremila paratesti cinematografici. L’intero corpus dei suoi materiali relativi all’opera del regista Stanley Kubrick è stato esposto al Museo Archeologico Virtuale di Ercolano nel marzo del 2011. Tali materiali costituiscono il corpus iconografico del volume, da lui stesso curato, “Le carte di Kubrick”, edito da Enzo Sellerio nel 2009, con la prefazione di Goffredo Fofi e con saggi di Cometa, Marrone, Schembri, Morreale e Volpe.
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