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Le ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini – Edizione 1957

Le ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini – Edizione 1957

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Autore/i:  Pier Paolo Pasolini

Tipologia:  Raccolta di poesie

Editore:  Garzanti

Origine:  Milano

Anno:  1957 (30 luglio)

Edizione:  Seconda (1 mese dopo la prima)

Pagine:  148

Dimensioni:  cm. 19,5 x 11,5

Caratteristiche:  Legatura in tela marrone, sovraccoperta a 2 colori di Fulvio Bianconi, ritratto fotografico in bianco e nero dell'autore al secondo risvolto

Note: 

Seconda edizione di Le ceneri di Gramsci – Poemetti  (premio Viareggio nell’estate 1957) di Pier Paolo Pasolini finita di stampare il 30 luglio 1957, un mese dopo la prima di giugno, nelle Officine Grafiche Aldo Garzanti a Milano.

Il libro esce nel giugno 1957, come raccolta di poemetti scritti fra il 1951 e il 1956. Pasolini lo aveva promesso a Mondadori per la collana dello «Specchio». Il contratto era stato firmato nel 1955, e il dattiloscritto, che riorganizzava testi già usciti in rivista fra il ’52 e il ’55, consegnato all’editore gli ultimi giorni di quell’anno. Garzanti, poi, si era opposto per vie legali alla pubblicazione ed era riuscito ad aggiudicarsi il libro. Dall’epistolario di Pasolini risulta che questi cominciò a pensare a una raccolta dei suoi poemetti “civili” già nel 1955. L’idea risale invece a qualche anno prima. La raccolta avrebbe avuto il titolo L’umile Italia, e avrebbe compreso sette poemetti, da L’Appennino  Le ceneri di GramsciIl ritardo della pubblicazione lasciò alla raccolta il tempo di modificarsi, includendo tre nuovi poemetti scritti nel 1956: Recit, Il pianto della scavatrice La Terra di Lavoro

Le ceneri di Gramsci comprende, rielaborato dallo stesso Pasolini, Il Canto Popolaregià pubblicato nel 1954 in 300 copie dalle Edizioni della Meridiana, nella collana Quaderni di Poesia (n.3) diretta da Vittorio Sereni.

 

« Già largamente noto e discusso per i suoi volumi La meglio gioventù, raccolta di versi dialettali di ragione e di gusto sottile, Ragazzi di vita, uno dei romanzi italiani più forti e originali del dopoguerra, e per una intensa attività di critico e di filologo, Pasolini è sommamente rappresentativo di una poesia che vuole essere, prima di tutto, conoscenza nuova del mondo: poesia che investe problemi di ordine spirituale, propri del nostro tempo, e problemi di ordine strettamente stilistico, che sono quelli della eredità classica e contemporanea; e li sviluppa con maturità e coscienza serissima. Il titolo si estende, da un poemetto immaginato dinanzi alla tomba di Gramsci nel Cimitero degli Inglesi in Roma, a tutto il libro, in quanto vi è diffuso il medesimo tema, che è insieme appassionato e polemico riguardo al marxismo, o meglio alla sua “ipocrisia” nello sforzo di realizzare un ideale di giustizia. Abbiamo così, nel testo di Pasolini, quasi in una commistione dinamica, elementi dello spirito che ognuno potrebbe più o meno avvertire in sé, oggi: un resistere al decadentismo come malinconia vitale; il portato rivoluzionario e sociale, che è un ritrovarsi moderni e civili, e implicati nella questione politica; e, rispetto a ciò, una problematicità, inquieta e religiosa, e che soffre qui di un’esperienza che è stata consumata fino in fondo. »

(dalla nota introduttiva al risvolto di sopraccoperta di questa edizione)

 

 

Indice

L’APPENNINO

CANTO POPOLARE

PICASSO

COMIZIO

L’UMILE ITALIA

QUADRI FRIULANI

LE CENERI DI GRAMSCI

RECIT

IL PIANTO DELLA SCAVATRICE

UNA POLEMICA IN VERSI

LA TERRA DI LAVORO

 

 

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