lunedì, 16 Settembre 2024

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Donne in attesa (Kvinnors väntan, 1952) di Ingmar Bergman – Cineromanzo in “Cinefotoromanzo”, anno V, n.2, 1 febbraio 1961

Donne in attesa (Kvinnors väntan, 1952) di Ingmar Bergman – Cineromanzo in “Cinefotoromanzo”, anno V, n.2, 1 febbraio 1961

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Tipologia:  Cineromanzo a fumetti

Film di riferimento:  Donne in attesa (Kvinnors väntan, Svezia 1952) di Ingmar Bergman. Soggetto e sceneggiatura di Ingmar Bergman. Fotografia Gunnar Fischer. Musica di Erik Nordgren. Con Anita Bjork, Maj-Britt Nilsson, Eva Dahlbeck, Gunnar Bjornstrand, Bjorn Bjelfvenstam, Birger Malmsten, Jarl Kulle, Karl-Arne Holmsten, Aino Taube, Hakan Westergren, Kjell Nordenskiold, Carl Strom, Marta Arbin

Editore:  Editrice La Torraccia, Rivista "Cinefotoromanzo", anno V, n.2

Origine:  Roma

Anno:  1961 (1 febbraio)

Caratteristiche:  Fascicolo spillato con disegno a colori di "Sbragia" in copertina

Edizione:  Prima

Pagine:  32

Dimensioni:  cm. 34 x 27

Note: 

Prima e unica edizione del cineromanzo a fumetti dal film Donne in attesa (Kvinnors väntan, Svezia 1952) di Ingmar Bergman, pubblicato nel n.2 (anno V, 1 febbraio 1961) della rivista romana Cinefotoromanzo (Editrice Torraccia), diretta da Edoardo Rovelli. Nella copertina di questo numero è presente un disegno a colori di “Sbragia” che raffigura due degli interpreti del film, Maj-Britt Nilsson e Bjorn Bjelfvenstam. All’interno, una novellizzazione di Giorgio Simonelli del film Robin Hood e i pirati con Lex Barker e un breve profilo di Yves Montand.

 

TRAMA

In una casa in riva al lago, quattro donne  (Annette, Rakel, Marta e Karin) sono in attesa dei rispettivi mariti, tutti fratelli tra loro. C’è anche la giovane Mary, sorellina di Marta, e c’è il giovane Enrik, figlio di Annette. Mentre aspettano, le donne si raccontano le loro esperienze coniugali.

Annette, che sembra avere il rapporto più felice col marito Paul, confessa invece che tra loro non c’è stata mai vera comprensione. Rakel racconta di quando, un paio d’anni prima, ha tradito il marito Eghen. In presenza del giovane  amante glielo ha confessato, accusandolo apertamente di frigidità. In un flashback assistiamo prima all’incontro dei due amanti nella casa, e poi al confronto dei coniugi: Rakel si irrigidisce ed Eghen va a rinchiudersi nella rimessa con un fucile in mano. Si teme una tragedia, ma per fortuna Paul riesce a togliere il fucile dalle mani del fratello. Getta l’arma nel lago e invita Rakel a riconciliarsi col marito. Alla fine del flashback, Rakel dichiara di avere ormai cura del marito Eghen come se fosse un figlio.

Nel successivo flashback assistiamo alla storia di Marta, del suo primo incontro con Martin durante un frenetico can-can in un locale di Parigi. Un bacio, una statuetta in dono, una passeggiata in carrozzella, una gita in barca sul fiume, una gaia visita in chiesa. Vi è poi l’attesa di un bimbo, un mazzo di fiori nelle mani di lei, lui che non arriva all’appuntamento perché apprende dai fratelli la morte del padre che non ha mai amato. Martin dichiara non andrà al funerale e i congiunti gli fanno capire che il suo atteggiamento gli costerà economicamente caro. Il ragazzo ha un ripensamento e, in preda a una strana euforia, non dà a Marta il tempo di dirgli del bambino. In seguito, è Marta a rifiutare l’offerta di matrimonio di Martin, spaventata dalla sua instabilità emotiva. Nasce la bambina. Finito il ricordo, Marta racconta alle altre donne di aver poi sposato Martin, perché in fin dei conti lo amava.

La giovane Mary, stanca di ascoltare, si allontana con il coetaneo Enrik e insieme progettano di fuggire insieme, prima a Copanaghen, poi a Parigi e infine in Italia, perché il ragazzo non accetta di entrare nell’azienda del padre.

Karin racconta di quando lei e il marito, tornando a casa da una festa aziendale, sono rimasti bloccati in ascensore passando il tempo a confessarsi i reciproci tradimenti: e tutto questo in modo disinvolto e allegro, senza rancore, arrivando anzi a riconquistare una certa intimità. Quando l’ascensore ha ricominciato a funzionare, la coppia si è trovata davanti a un gruppo di persone stupite e preoccupate: entrambi buffi e discinti, pronti a una notte d’amore.

Dopo questa confessione, arrivano i quattro mariti e nella casa sul lago si fa festa. Mary confida alla sorella maggiore il proposito di partire e, malgrado Marta la supplichi di non farlo, lei ed Enrik salgono su una barca, dopo una solenne promessa di reciproca lealtà. L’imbarcazione ha qualche difficoltà di avviamento e poi si ferma in mezzo al lago. Paul cerca di consolare Marta in lacrime, affermando che i due giovani si godranno l’estate in pace e che, in inverno, le delusioni li faranno tornare. Marta risponde che il suo è un pianto di felicità. Nel frattempo, la barca si avvia e porta lontano la nuova coppia.

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